Il Ddl Zan si blocca in Senato. Con 154 voti favorevoli è stata approvata la richiesta di non esaminare la Legge articolo per articolo e procedere a scrutinio segreto. Il testo tornerà in Commissione non prima di sei mesi. “Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5 Stelle”, esulta il leader della Lega Matteo Salvini.
Dura sconfitta del centrosinistra sul Ddl Zan. Sulla carta avrebbe dovuto avere la maggioranza ma alla fine ha perso per 23 voti. Per questo dopo lo scrutinio sono cominciati i calcoli sui voti mancanti. “Avevamo 149 voti, contati e controllati. Quindi c’è stata una defezione di 18 voti, 16 sono andati al centro destra, 2 astenuti. Le assenze non sono state rilevanti. Il problema è di chi dice una cosa e poi ne fa un’altra”, ha dichiarato Loredana De Petris di Leu.
Arriva dunque lo stop all’esame degli articoli ed emendamenti del Ddl Zan. La Legge che prevedeva misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza, per sesso, genere e disabilità è stata bloccata dalla “tagliola” proposta da Lega e Fratelli d’Italia. Approvata in Senato con 154 voti favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti. Sarà possibile tornare ad affrontare queste tematiche in Commissione non prima di sei mesi. Ma partendo necessariamente da un nuovo testo. “La mia decisione, per quanto legittimo contestare, perché si tratta di interpretazione, ha delle solide fondamenta di carattere giuridico”, ha dichiarato la Presidente del Senato Elisabetta Casellati. Che poi ha precisato: “Io sono stata chiamata esclusivamente a giudicare sulla votazione segreta. E’ una questione puramente giuridica. Infatti ho citato il regolamento e i precedenti che mi hanno indotto alla concessione del voto a scrutinio segreto”, conclude.
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Soddisfazione nel centrodestra con il leader della Lega Matteo Salvini che esulta: “Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5 Stelle. Hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie. E hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione”, conclude.
Il Deputato del Pd e primo firmatario della Legge Alessandro Zan aveva chiesto alla Casellati di non concedere il voto segreto. Perché avrebbe potuto uccidere il Decreto. Spiega così la sua delusione dopo l’approvazione della richiesta: “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il Ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare”, commenta Zan.
Identica la linea del Segretario Pd Enrico Letta che commenta: “Hanno voluto fermare il futuro e riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”, precisa. Rammarico anche nelle parole del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Il Ddl Zan è stato spazzato via nel segreto dell’urna. Vergognoso”, dichiara.
“Piuttosto che fare una porcata, e io me ne intendo, preferisco fermarci qui”, ha dichiarato il Senatore leghista Roberto Carderoli. Che poi ha precisato: “Ciascuno può esprimersi liberamente nel segreto dell’urna. Non è una bocciatura di una Legge, si può ripartire immediatamente ad esaminare un testo vero, meglio uno stop oggi che un ‘ahimè’ domani”, conclude.
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