Report, sotto scorta Ranucci: annuncio shock

Da agosto è sotto scorta il conduttore di Report Sigfrido Ranucci. Intervenuto in “Un giorno da Pecora”, ha raccontato che c’è qualcuno che vuole toglierlo di mezzo. 

Ranucci Report
Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci, sotto scorta perché minacciato da due killer

Minacciato da due killer stranieri Sigfredo Ranucci, vicedirettore di Rai Tre e conduttore del programma Report, ha rivelato di essere da agosto scorso, sotto scorta 24 ore su 24. “C’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di ‘ndrangheta“.

La rivelazione durante la trasmissione “Un giorno da pecora” su Rai Radio1. Non è la prima volta che Ranucci, che nella trasmissione di Rai 3 si occupa di casi scottanti e inchieste giornalistiche, ha ricevuto minacce di morte. Lui stesso lo aveva raccontato nel programma a gennaio scorso.

Ranucci, rivelazioni shock: “Hanno incaricato due killer stranieri per…”

Non è la prima volta che Ranucci riceve minacce. Lui stesso le ha raccontate durante una puntata di Report. Ph. Instagram

Il pregiudicato Francesco Pennino aveva rivelato infatti a Ranucci, durante la puntata del 4 gennaio, che già nel 2010, dopo la pubblicazione del libro “Il Patto”, era stato minacciato da ambienti vicini al boss Beppe Madonia. Il libro, scritto insieme a Nicola Biondo, raccontava delle presunte trattative Stato-Mafia. “Io cucinavo in carcere in quel periodo, tra aprile e ottobre 2010. Beppe Madonia era in infermeria e portandogli da mangiare. e l’ho sentito dire che volevano pagare per farti ammazzare” Sono state le parole del pregiudicato raccontate al conduttore.

Sto figlio di put****, ci ha inguaiati con questo libro – ha continuato a raccontare Penninopoi una volta fuori, sono stati fermati e gli hanno detto di non fare rumore in quel periodo”. Minacce pesanti, che si sommano a quelle raccontate alla radio oggi. Una situazione pericolosa, in cui vivono molti giornalisti colpevoli solo di fare il loro lavoro.

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