Migranti centroamericani in marcia verso Città del Messico. Migliaia di persone sono partite dalla città di Tapachulas per dirigersi verso la Capitale. Protestano contro il Governo messicano per i ritardi nella concessione di documenti di transito o di residenza.
Da Tapachulas verso Città del Messico. Questo il tragitto che sta percorrendo una nutrita schiera di migranti, per cercare di raggiungere il confine statunitense. Come riportato dal quotidiano La Jornada, sarebbero tra le 2 mila e le 4 mila le persone che in queste ore hanno lasciato la città di Tapachulas, nello Stato meridionale di Chiapas, per dirigersi verso la Capitale messicana. Per protestare contro il Governo per i ritardi nella concessione di documenti che permettano loro di transitare o risiedere legalmente nel Paese.
La maggior parte dei migranti proviene da El Salvador, Honduras e Guatemala. Si trovano, da tempo, nello Stato di Chiapas in attesa di proseguire il loro viaggio verso gli Stati Uniti. Tra di loro numerose donne e bambini.
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Messico, il grido della carovana: “Siamo migranti, non criminali”
I migranti sono riusciti a superare un posto di blocco istituito dalle Autorità messicane. In mano tengono diversi cartelli: “Joe Biden è per tutti” e “Veniamo in pace”. Zero violenza, solo l’obiettivo di varcare il confine. Durante il cammino hanno scandito slogan come “Siamo migranti, non criminali”, “Libertà, libertà!” o “Il popolo unito non sarà mai sconfitto”.
“Siamo consapevoli che gli agenti della Guardia Nazionale e dell’Istituto Nazionale delle migrazioni si stanno raggruppando per bloccarci. Ma non abbiamo paura. Avanzeremo pacificamente, perché siamo tanti e uniti”, ha dichiarato il direttore della Ong Pueblos sin Fronteras Irineo Mújica.