In vista della ripresa del confronto sul Ddl Zan, si è aperto oggi un tavolo al Senato. Assenti i rappresentanti del M5s.
È stata convocata dal presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari, la riunione che si sta svolgendo ora al Senato.prima del voto in aula sul Ddl Zan contro l’omotransfobia. Presenti i rappresentanti del Pd, Iv, Leega, Fo, Fdi e il gruppo misto con Julia Unterberger. Assenti invece i rappresentanti del M5s.
“Ringrazio per la disponibilità i presidenti dei gruppi d’aula che hanno risposto positivamente alla convocazione inoltrata ieri. Oggi pomeriggio ci riuniremo per verificare se c’è davvero spazio, come auspico, per una mediazione responsabile. Gli accordi si fanno insieme e alla luce del sole. Il nostro obiettivo è migliorare il testo del ddl sull’omofobia. Alessandro Zan non abbia paura: la sede naturale del confronto è questa. Non vedo ostacoli alla sua partecipazione all’incontro, insieme al capogruppo al Senato del Partito Democratico”. Queste le parole del senatore Ostellari che ha voluto convocare la riunione preventiva, prima di affrontare il vero e proprio dibattito.
I timori del PD dalle parole di Enrico Letta
Su questo argomento era intervenuto anche il segretario del Pd Enrico Letta. “Domani il voto sulla ‘tagliola’ chiesto da Fdi e Lega al Senato, se passasse vorrebbe dire il rinvio in commissione del Ddl Zan e significherebbe affossare il provvedimento. Sarebbe una pietra tombale. Io faccio un appello a tutte le forze politiche per evitare questo. Sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi del Ddl Zan. Questa risposta, la vuole una maggioranza larga degli italiani e soprattutto i giovani“.
Il Pd, rappresenta il 12% del Parlamento, si cerca quindi l’appoggio politico di altre forze per trovare una maggioranza che possa portare all’approvazione. Nel dibattito è intervenuta anche Italia Viva che vorrebbe ripartire dal Ddl Scalfarotto. “Sarebbe un’ottima mediazione, per noi andrebbe bene” sono state le parole di Davide Faraone che insieme a Maria Elena Boschi, Simona Malpezzi capogruppo Pd e Alessandro Zan hanno avuto un confronto a 4 prima del tavolo al Senato.
“L’intesa possibile – ha piegato Faraone – si fa tra le forze politiche e i gruppi parlamentari di Camera e Senato, in modo che il testo che esce fuori da Senato è identico a quello che si voterà alla Camera, senza perdere un minuto, nel dover ricominciare la discussione da capo“. Assenti al tavolo il M5s e il gruppo Misto/Leu. A spiegare la motivazione, una nota del presidente del Gruppo M5S Ettore Licheri e Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto:”Siamo assolutamente favorevoli e disponibili al confronto, ma il presupposto indispensabile per un serio dialogo, è quello di ritirare la cosiddetta tagliola della richiesta del non passaggio agli articoli, dal momento che determinerebbe l’affossamento del provvedimento stesso”