Roma blindatissima il 30 e 31 ottobre. Sono i giorni del G20 nella Capitale: presenti capi di stato e di governo dei vari Paesi che compongono il gruppo. Imponente la macchina della sicurezza, cosa prevede il protocollo delle forze dell’ordine.
Un summit blindatissimo come l’intera città e in particolare l’area dove si svolgerà il G20 a Roma il 30 e 31 ottobre. La Capitale si prepara a vivere due giorni di grande fibrillazione per tutte le forze di sicurezza. Il piano è imponente, la macchina è già predisposta e in questi giorni si sta lavorando ai preparativi. Nulla verrà lasciato al caso ha fatto sapere la Questura che sul delicato tema ha dettagliato il minimo sindacale di un programma che invece sul piano della sicurezza prederà misure molto stringenti, alcune riservatissime.
Per Roma sono giorni caldissimi, di tensione evidente, la visita dei capi di stato e di governo dei vari Paesi che compongono il G20 impone un piano sicurezza di primissimo ordine così come vuole il protocollo di ogni paese quando c’è la riunione dei grandi della terra. Non solo le possibili contestazioni di chi da sempre protesta, la questione sicurezza di questi tempi va monitorata molto in profondità.
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G20 a Roma, cosa prevede il piano sicurezza
Da venerdì inizieranno bonifiche sul territorio, non solo nella zona dell’Eur il quartier generale del G20 a Roma. L’area off limits, considerata zona rossa si estende per oltre dieci chilometri quadrati e sarà costantemente protetta dalle forze dell’ordine. Le autorità ammesse al summit avranno dei varchi di accesso dai quali potranno entrare previo controllo di sicurezza, anche gli addetti ai lavori con appositi accrediti. In tutta la zona è prevista la presenza di tiratori scelti.
Ispezionato il sottosuolo non solo nella zona interessata dal summit ma in diversi punti di Roma, sapendo già quali strade e tragitti faranno i componenti del G20, presenti tra gli altri con unita’ cinofile e artificieri. Oggi pomeriggio è previsto un nuovo tavolo sulla sicurezza, si farà il punto della situazione. Sul tavolo ciò che è stato previsto e quello che manca ancora per mettere a punto l’imponente macchina della sicurezza. Il primo giorno del summit cade di sabato 30, da metà luglio ormai non è più un giorno come gli altri, ci sarà da considerare anche la protesta No pass.