Multa di 450 mila euro per le società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy srl. Vendevano online mascherine chirurgiche biotech U-Mask, equiparandole indebitamente a dispositivi di protezione Fpp3. Per l’Antitrust una pratica ingannevole e aggressiva.
Concluso il procedimento istruttorio dell’Antitrust sulle mascherine chirurgiche biotech U-Mask. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy srl con 450 mila euro di multa. Promuovevano la vendita online di mascherine chirurgiche biotech U-Mask, equiparandole indebitamente a dispositivi di protezione più efficaci, vedi mascherine Fpp3, e attribuendo loro qualità ulteriori. Millantando proprietà virucide e una durata di 200 ore, tanto per fare due esempi. In più tali sorprendenti peculiarità venivano certificate sulla base di test svolti in autonomia.
“Considerando la gravità e la durata delle violazioni del Codice del Consumo e anche l’elevato numero di consumatori coinvolti per via dell’utilizzo di internet, l’Autorità ha irrogato in solido a U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l. sanzioni amministrative pari a 400.000 euro per la pratica commerciale scorretta e a 50.000 euro per le condotte illecite inerenti ai diritti dei consumatori nei contratti”, si legge nella motivazione dell’Antitrust.
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U-Mask, pratiche ingannevoli e aggressive
Fino alla fine di febbraio le due società non rispettavano la normativa in tema di informazioni precontrattuali per il consumatore nei contratti a distanza. Poiché non fornivano indicazioni in merito alle modalità di esercizio del diritto di recesso del consumatore, alla garanzia legale di conformità e alla possibilità di servirsi di un meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso. Inoltre le condizioni generali di contratto erano disponibili solo in inglese e veniva vantata una falsa approvazione del dispositivo da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Purtroppo sono troppe le mascherine farlocche circolate per oltre un anno, talvolta pure a prezzi esorbitanti, senza che ci fossero controlli adeguati da parte degli organi preposti. Un vulnus grave per la salute dei cittadini su cui sarebbe bene il legislatore riflettesse”, ha dichiarato il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimo Dona. Che poi aggiunge: “Spiace che la tempistica sia stata così lunga, dato che serviva con urgenza capire l’effettiva capacità filtrante di quelle mascherine e la loro efficacia protettiva, con prove di laboratorio incontrovertibili, in modo che non vi fossero dubbi di sorta”, conclude.