L’Agenzia Spaziale italiana sta lavorando per portare i primi turisti nello spazio. E’ già stata individuata la base di lancio e stipulato un accordo con la Virgin Galactic di Richard Branson, per ultimare l’impresa.
La prossima frontiera del turismo italiano? Potrebbe essere lo spazio interstellare. L’Agenzia Spaziale italiana (Asi) starebbe infatti lavorando al progetto del turismo spaziale, tanto in voga in questo momento, già da alcuni anni, ma è stata superata in velocità da alcune compagnie private finanziate da multimiliardari. L’ultimo tour spaziale per passeggeri indomiti, è stato quello sovvenzionato dal fondatore di Amazon Jeff Bezos, ma anche il patron di Tesla Elon Musk, che ha lanciato il suo razzo Space X oltre i confini del globo terreste.
I soldi certamente fanno la differenza, e forse anche per questo che l’Agenzia Spaziale italiana ha già stretto un accordo con il milionario Richard Branson, creatore della Virgin Galactic. Insieme, stanno lavorando per programmare il primo viaggio turistico nello spazio con coinvolgimento italiano e stanno lavorando con le ultime tecnologie. E’ stata già individuata la base di lancio, una sorta di aeroporto spaziale in quel di Grottaglie, in Puglia. Somiglia esattamente come un normale scalo, con il banco per il check-in e la vetrata che dà sulla pista. Solo che in posizione verticale, ci sarà un razzo supersonico.
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Ovviamente la strada è ancora molto lunga, ma l’Asi sta facendo grossi passi avanti. “In Italia abbiamo tutta la filiera completa per pensare ad una vacanza spaziale”, ha detto David Avino, AD di Argotec una società di ingegneria aerospaziale. “Abbiamo sistemi per il confort, tecnologie spaziali avanzate, moduli per la permanenza in orbita, e tutto quello che può servire” ha spiegato Avino. Il dirigente della Agrotec ha molta esperienza in merito. E’ stata propria la sua azienda a rifornire la Stazione Spaziale Internazionale di un nuovo raffinatissimo cibo spaziale, adatto alla mancanza di gravità.
Se il progetto dovesse davvero andare in porto a breve, si potranno pensare anche a pacchetti all-inclusive, con la possibilità di “svolazzare” nello spazio anche per più giorni. Le tecnologie ci sono, ma restano da studiare protocolli e misure di sicurezza. E poi c’è il capitolo costi. I tour spaziali di Bezoz e Musk sono costati ai passeggeri oltre dieci milioni di dollari. Una cifra decisamente non alla portata di tutti, nemmeno in Italia. Soprattutto se si considera che i turisti sono rimasti in orbita per soli quattro minuti. “Quello che invece si sta progettando di fare è costruire, nell’immediato futuro, colonie fuori dal nostro pianeta – cominciando dalla Luna – e questo lo vedo come una delle opzioni dei prossimi 10 anni” ha spiegato David Avino.
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