La nuova super zanzara è originaria della Corea e si muove in ambienti freddi e umidi. Si è diffusa nel nel nord e non è chiaro come sia arrivata in Italia. I zoologi la stanno studiando per capire quanto sia potenzialmente pericolosa.
È allarme degli scienziati, soprattutto in Italia dove si è sempre pensato che con l’arrivo della stagione fredda, uno degli insetti più fastidiosi del periodo estivo come la zanzara, potesse diventare un lontano ricordo. Ma non è così. Quest’anno nel nostro Paese è infatti arrivata una specie molto particolare che non solo è resistente al freddo, ma si sta studiando per comprendere se possa essere portatrice di pericolosi virus. Si tratta della super zanzara coreana, maggiormente diffusa in Lombardia e in altre zone del nord , ma che presto arriverà a coprire l’intero Paese
“La zanzara coreana è endemica in Giappone, nel nord della Cina, nella Corea del Sud e in alcune zone della Russia“. A raccontarlo Sara Epis, professoressa al Dipartimento di Bioscienze, nonché responsabile dello studio sulle zanzare. “È stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2011 in provincia di Belluno, con condizioni climatiche inadatte per la sopravvivenza della maggior parte delle specie di zanzare. Da allora le rilevazioni nel nord Italia sono aumentate”, ha spiegato la studiosa.
Le segnalazioni in effetti, in particolare in Trentino, Veneto e Lombardia, si sono moltiplicate nell’ultimo periodo. La super zanzara coreana si muove, per ora, solo a una certa altitudine e non è chiaro se e come possa adattarsi a climi meno umidi e rigidi. Sicuramente, la sua diffusione in alcune aree ha attirato l’attenzione dei zoologi e ha destato anche qualche preoccupazione.
Super zanzara coreana, com’è arrivata in Italia?
“Non sappiamo come sia arrivata in Italia. Forse attraverso i voli internazionali atterrati all’aeroporto di Orio al Serio. Ne’ sappiamo quale sia il potenziale rischio della sua presenza”, ha spiegato Paolo Gabrieli, ricercatore dell’Università Statale di Milano. “Per ora sappiamo, ad esempio, che è capace di trasmettere le filarie, infezioni pericolose, note per colpire i cani. Questo già pone un problema di tipo veterinario”. Potenzialmente però, potrebbe trasmettere anche il virus Chikungunya o il virus dell’encefalite giapponese negli umani”, ha detto ancora Gabrieli.
L’obiettivo dei ricercatori ora è approfondire gli studi e analizzare queste nuove tipologie di zanzare. E’ fondamentale infatti, capire se e come sono in grado eventualmente di trasmettere malattie. Alcuni studi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Parasites & Vectors che ne ha fatto un lungo studio su oltre 6mila larve, raccolte tra le zone di Brescia e Bergamo, per capire quali specie sono presenti in Italia e come interagiscono con l’uomo.