Torna a parlare il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Ancora una volta in merito agli scontri di Roma di sabato 9 ottobre. Disordini culminati nell’assalto alla sede della Cgil. Riferirà alle 14 alla Camera dei Deputati e alle 16:30 al Senato.
Informativa urgente a Camera e Senato del Ministro degli Interni Luciana Lamorgese. Rispettivamente alle 14 e alle 16:30. Il tema affrontato è ancora una volta quello dei disordini del 9 ottobre a Roma in occasione della manifestazione contro il Green Pass. “Rinnovo la mia solidarietà alla Cgil e la mia vicinanza alle Forze di Polizia. L’iniziativa di Roma ha visto, come noto, una partecipazione eterogenea di gruppi sia della destra radicale che della sinistra antagonista e anche di semplici cittadini. Un numero tra le 10 e 12 mila persone”, ha esordito il Ministro nell’aula della Camera dei Deputati.
La Lamorgese ha poi commentato l’assalto alla sede della Cgil, soffermandosi sulla presenza di esponenti e vertici di Forza Nuova. E respingendo al mittente le accuse di non aver voluto fermare l’attacco. “Esiste una lettura politica che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato da comportamento delle Forze dell’Ordine. Devo respingere fermamente questa lettura”, precisa il Ministro. Che poi aggiunge: “Insinua il dubbio che le Forze di Polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. E’ un’ingiusta accusa, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle Forze dell’Ordine“, sottolinea la Lamorgese.
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Lamorgese alla Camera: “Non abbassiamo la guardia”
Il Ministro Lamorgese ricostruisce gli antefatti delle manifestazioni contro il Green Pass andate in scena a Roma, Trieste e Milano. “E’ una protesta dal carattere sfidante intenzionata a non fermarsi. Una protesta che ha investito minacciosamente ogni ambito, facendo emergere nuovi soggetti da tutelare e nuovi obiettivi sensibili da proteggere”, precisa la rappresentante del Viminale.
La stessa Lamorgese poi aggiunge: “Non possiamo in alcun modo abbassare la guardia, manterremo la massima attenzione per garantire che non sia turbata la tranquillità nazionale. Garantisco, nella mia responsabilità di Ministro dell’Interno, che saranno sempre tutelati la libera manifestazione del dissenso e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini”, sottolinea.
Secondo Lamorgese nei momenti di maggiore tensione si è prefigurato il pericolo di degenerazione dell’Ordine Pubblico ed è stato necessario l’uso di idranti e lacrimogeni. Chiaro il riferimento agli episodi di Trieste di queste ore. “La decisione di procedere allo sgombero del varco 4 del Porto di Trieste era stato deciso domenica pomeriggio nel corso di un Comitato Straordinario per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato dal Prefetto. Dopo che il presidio aveva impedito lo scarico e carico merci a 700 mezzi pesanti”, aggiunge il Ministro dell’Interno.