Tanta folla alla manifestazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil in piazza San Giovanni a Roma. Non ci sono bandiere di partito ma sono intervenuti molti politici del Governo.
“L’assalto di sabato scorso non è stato solo contro Cgil, ma contro tutto il mondo del sindacato e del lavoro” Con queste parole ha aperto il suo intervento in piazza Maurizio Landini, segretario generale della Cgil in piazza per la manifestazione indetta dai sindacati uniti. A Piazza San Giovanni, a Roma, questo pomeriggio ci sono circa 100mila persone, arrivate da tutta Italia per difendere la democrazia da tutte le forze neofasciste. “Mai più fascismi” è il titolo della giornata, organizzata dopo la devastazione della sede nazionale della Cgil ad opera di esponenti di Forza Nuova.
“Siamo oltre 100mila” ha detto dal palco il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. “In questa piazza c’è la nuova Resistenza. La Resistenza che è quella che ha combattuto il fascismo. Vogliamo riaffermare i valori della democrazia, della partecipazione e rifiuto della violenza“, ha detto ancora Bombardieri. In piazza San Giovanni non ci sono bandire di partito, ma solo i loghi dei tre sindacati Cgil, Cisl e Uil ma sono accorse tanti volti noti della politica.
Tra la folla anche il neo leader dei 5 stelle Giuseppe Conte, il Ministro Luigi Di Maio e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Questa non è una manifestazione di parte, ma è una manifestazione che difende la democrazia di tutti. Essere antifascisti – ha detto Maurizio Landini – non è essere contro qualcuno o qualcosa ma rifarsi ai valori della Costituzione”.
Piazza San Giovanni è gremita, ma la situazione è molto tranquilla. Ci sono circa 5mila agenti schierati, in previsione di intrusioni e tensione ma per il momento la manifestazione si sta svolgendo come da programma. Sul Palco anche Don Ciotti di Libera contro le mafie. “Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione” ha detto Don Ciotti. “La violenza dei fascismi, dei razzismi e dei sovranismi nasce dal veleno di una società disgregata. E da una democrazia pallida dove troppi diritti sono parole dette o scritte sulla carta ma non si traducono in concreto“, ha detto ancora.
Nel suo intervento, Landini ha detto che è costruire una rete antifascista e democratica continentale. “La democrazia non si esporta con le guerre, ma con il lavoro e i diritti”. Il tema del lavoro è stato al centro degli interventi di tutti e tre i segretari sindacali, proprio oggi che c’è stata ancora un’altra vittima sul lavoro.
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