Una vittoria storica quella dei Rider a Milano. Il Tribunale lombardo ha condannato per caporalato la società intermediaria di Uber Etas. E’ stato riconosciuto lo sfruttamento dei fattorini in bicicletta che saranno tutti risarciti.
Venivano sfruttati e sottopagati, il caporalato dei rider. E’ la prima condanna nel nostro paese per il reato di intermediazione e sfruttamento dei ciclofattorini a servizio di Uber Eats. Lo ha stabilito il giudice per l’udienze preliminari di Milano Teresa De Pascale che ha condannato uno dei manager responsabili delle società di intermediazione per Uber. 3 anni e 8 mesi a Giuseppe Moltini, la sentenza e’ stata emessa nel processo con rito abbreviato a suo carico. Dovrà anche pagare 30mila euro di multa. Con lui sono stati condannati anche altri due soggetti ma solo per reati fiscali.
Nel procedimento giudiziario è stata riconosciuta la grave accusa di caporalato. Le condanne sono legate all’inchiesta del pm milanese Paolo Storari che aveva già portato al commissariamento della nota multinazionale. La misura per la filiale italiana è stata revocata a marzo visto il virtuoso percorso intrapreso. Durante l’udienza preliminare a luglio scorso altri manager avevano patteggiato. Gloria Bresciani invece, il dirigente di Uber, sospesa, è accusata anche lei di caporalato, ha scelto il dibattimento che inizierà tra pochi giorni, il 18 ottobre.
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L’accusa ha riconosciuto il caporalato anche perchè i manager hanno reclutato i rider attraverso società di intermediazione e poi fatti lavorare, sfruttati e sottopagati, per la multinazionale del food take-away. Dalle indagini il gup ha evidenziato come i ciclofattorini non solo fossero pagati 3 euro l’ora, ma anche derubati delle loro mance. A chi non voleva sottostare alla linea aziendale veniva decurtato il compenso.
Quanto ai risarcimenti il giudice per l’udienze preliminari di Milano ha stabilito che i 500 mila euro sequestrati durante le indagini saranno riconvertiti per il risarcimento dei fattorini in bicicletta costituitisi parte civile nel procedimento giudiziario. Ma c’è di più. Moltini manager della società di intermediazione Flash Road City è stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. Dovrà versare a breve una provvisionale di 10mila euro per ognuno delle 44 parti civili e anche 20 mila euro da versare nelle casse della Cgil di Milano. Tra novanta giorni le motivazioni.
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