La Festa del Cinema di Roma è ai blocchi di partenza. La sedicesima edizione prende il via con tante novità e qualche buona abitudine: dal 14 al 24 Ottobre l’Auditorium Parco della Musica è il centro nevralgico della settima arte.
Sedici volte sì. Anche quest’anno Roma dà il proprio assenso a celebrare la settima arte con una manifestazione dedicata: la Festa del Cinema arricchisce la Capitale di suggestioni e nuove possibilità nell’anno della ripartenza. Le sale tornano a riempirsi e Roma apre le porte al cinema internazionale con un’edizione – la sedicesima, appunto – all’insegna di un realismo più consapevole. Lontano dal concetto stucchevole di resilienza, la Città Eterna si tira a lucido per accendere nuovamente i riflettori sul mondo della celluloide che cambia, si evolve, senza mai perdere il suo intento primario: restituire una prospettiva sociale e culturale.
Tante le iniziative che, per dieci giorni, si terranno all’Auditorium Parco della Musica: l’unico suono consentito sarà quello delle voci dei protagonisti, mai così tanti, nell’anno del premio alla carriera per Tim Burton e Quentin Tarantino. Poi Manetti Bros, Baglioni, Ligabue, Verdone, Jessica Chainstain. Tanti gli ospiti, ma ancor di più gli argomenti da affrontare. Uno solo è il traino: tornare a riempire i cinema e i teatri per far respirare la cultura dell’intrattenimento e dello spettacolo.
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A tal proposito s’incastra, non volutamente, il tributo a Gigi Proietti: iniziativa nata per i suoi 80 anni e terminata, purtroppo, con la sua dipartita. Il progetto originario doveva essere un omaggio all’ultimo Maestro dello spettacolo italiano contemporaneo, è finito per diventare una commemorazione con l’ultimo film targato Proietti che ancora deve uscire.
Un regalo che Edoardo Leo ha voluto fare ai fan e alla famiglia: questo è “Luigi Proietti detto Gigi”, un contenitore – al pari di quello che fu lo scatolone nero con cui andava in scena durante “A me gli occhi, please” – di emozioni e numeri senza tempo. Anche passaggi intimi, in cui Gigi lascia il posto a Luigi padre e marito, con le figlie che hanno – in qualche maniera – intrapreso le sue orme.
La Festa del Cinema – mai come quest’anno – è un trionfo di certezze. Quelle a cui dobbiamo aggrapparci se vogliamo ritrovare le basi di una cultura condivisa che passa anche dal grande schermo: lo spettro del Covid, però, è ancora presente. In una lotta senza quartiere che deve, necessariamente, evitare nuove chiusure per debellare – o quantomeno provarci – la congiuntura economica che ha vegliato, al pari di una mannaia, in questi tempi precari. La Festa del Cinema vuole dare riferimenti per orientarsi nel mondo che cambia attraverso la luce di un proiettore da seguire come una cometa a Natale, per quella che sarà una vera, totale e piena, rinascita.
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