Caso Marò: chiuso il contenzioso Italia-India

Il Tribunale arbitrale dell’Aja ha chiuso il contenzioso tra i due Paesi che da anni dibattono sul caso dei due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I fucilieri erano accusati di aver ucciso due pescatori indiani.

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Il Tribunale dell’Aja ha chiuso il caso ma Massimiliano Latorre e Salvatore Girone devono essere giudicati in Italaia

Dopo nove anni, si è chiuso ufficialmente oggi il caso dei due Marò accusati dell’omicidio dei pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. Il Tribunale arbitrale dell’Aja, ha messo fine al contenzioso che vedeva protagonisti i fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Il caso risale al febbraio 2012, quando  i militari Latorre e Girone erano sulla petroliera Enrica Lexie, per proteggere la nave, e furono accusati di aver sparato contro un motopeschereccio. A morire furono Valentine Jalstine e Ajesh Binki, mentre gli altri componenti indiani dell’equipaggio rimasero illesi, e testimoniarono contro i due Marò italiani. I fucilieri furono arrestati e tradotti in carcere e da quel momento, si aprì un lungo contenzioso sia a livello politico, che giuridico, tra Italia e India.

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Caso Marò: le fasi della vicenda tra Italia e India

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Caso Marò, la cronistoria della controversia

L’allora Ministro degli Esteri Giulio Terzi rivendicò subito la giurisdizione italiana del caso, ma la corte indiana respinse la richiesta. Soltanto nel 2013 la Corte suprema di Nuova Dheli chiese di formare una corte super partes, per decidere sulla giurisdizione del caso. Intanto, per Latorre e Girone si aprì anche in Italia un fascicolo d’inchiesta, con l’accusa di “violata consegna aggravata e dispersione di armamento militare“.

Nel 2015 l’Italia chiese un arbitrato internazionale al Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo. Ma solo l’anno dopo il caso venne affidato al tribunale arbitrale a l’Aja. Nel 2020 la corte olandese sancisce per i due Marò l’immunità funzionale, cioè riconosce che nel momento dell’omicidio erano al servizio del Governo italiano.

A giugno 2021 l’India ha ottenuto un risarcimento pari a 1,1 milione di euro e la Corte Suprema ha chiuso il caso. Infine, oggi, anche la Tribunale arbitrale dell’Aja ha messo fine alla vicenda. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dovranno ora essere giudicati da un tribunale italiano. “Auspichiamo che la vicenda venga chiusa formalmente anche in Italia. Spero che l’innocenza di mio marito Salvatore e del suo collega sarà riconosciuta, ha detto oggi Vania Ardito, moglie del fuciliere di Marina Salvatore Girone.

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