Ennesimo dramma in mare aperto. Quindici migranti sono morti in un naufragio a largo di Zuwara, in acque libiche. Quindici esseri umani che si aggiungono alla lunghissima lista di chi ha perso la vita nel Mar Mediterraneo. E il rimpianto è sempre lo stesso. Si poteva evitare.
Quindici morti. E’ questo il bollettino straziante del naufragio di un imbarcazione a largo di Zuwara, in Libia. A renderlo noto UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, su Twitter: “Recuperati i corpi di 15 persone quando 2 imbarcazioni sono arrivate questa sera alla base navale di Tripoli”, si legge nel post. Nel Tweet viene poi precisato che 177 persone sono sopravvissute, tra cui donne e bambini. A loro sono stati forniti aiuti. Alcuni erano in gravi condizioni e necessitavano di assistenza medica urgente.
I migranti erano salpati da Zuara e Al Khoms. Le imbarcazioni si sono ribaltate ieri sera: le operazioni di salvataggio sono subito apparse complicate. Alarm Phone aveva lanciato una richiesta d’aiuto tramite un Tweet. Rimasto inascoltato. Inefficiente e tardivo l’intervento delle Autorità libiche e nessuna Ong era abbastanza vicina per operare tempestivamente. L’imbarcazione è rimasta per molte ore in balia delle onde senza ricevere soccorso.
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Naufragio in Libia, l’ultimo di una lunga lista
Il naufragio a largo di Zuwara è l’ennesimo episodio tragico consumatosi nelle acque del Mar Mediterraneo. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha pubblicato ieri un bollettino sulla rotta mediterranea centrale. Quella che collega la Libia con l’Italia, per intenderci. Stando ai dati nel 2021 sono stati 474 i morti e 689 i dispersi rispetto ai 381 decessi e 597 persone scomparse dello scorso anno.
Secondo i dati dell’UNHCR, in totale sono 80.588 le persone che hanno attraversato il Mar Mediterraneo quest’anno. Oltre 26 mila migranti sono stati riportati in Libia fino al 9 ottobre. Mentre nel 2020 erano stati 11.891.