Il vertice straordinario del G20 dedicato all’Afghanistan è stato organizzato dal Presidente Draghi. La riunione si è svolta in streaming alla presenza dei grandi del mondo. Assenti solo Putin e Xi Jinping. Al centro dell’attenzione l’economia e la situazione delle donne.
“Nel rispetto dei principi e le leggi internazionali, dobbiamo trovare modi di iniettare liquidità, affinché l‘economia dell’Afghanistan non collassi”. Si è aperto con queste parole del segretario generale Onu, Antonio Guterres, il G20 dedicato all’Afghanistan presieduto dal Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Parola d’ordine: tempi stretti.
L’incontro si è svolto in video conferenza alla presenza dei grandi del mondo, primo fra tutti il presidente americano Joe Biden. Da quando il 31 agosto l’ultimo volo statunitense ha lasciato il suolo afgano, i Taliban hanno preso il pieno controllo dell’intero territorio. “Vogliamo garantire assistenza umanitaria direttamente agli afghani e a promuovere i diritti umani per tutti, comprese donne, bambine e minoranze” ha detto Biden. Il presidente americano ha garantito agli alleati del G20 che Gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare con la comunità internazionale per affrontare la situazione.
Al vertice non sono stati presenti il Presidente russo Vladimir Putin, e nemmeno il Presidente Cinese Xi Jinping. Un’assenza che non sembra sia legata a particolari motivazioni, ci ha tenuto a specificare il premier italiano Mario Draghi. “L’importante è che Russia e Cina partecipino al G20 in programma a fine mese in presenza a Roma. Tutti sono consapevoli che su temi come l’Afghanistan e come il clima è necessaria la partecipazione di questi Paesi”. ha detto ancora Draghi.
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Al termine del vertice, il presidente del Consiglio Draghi ha sottolineato che c’è stata una grande disponibilità ad agire e una convergenza di vedute. “Siamo tutti d’accordo di affrontare l‘emergenza umanitaria in modo unificato attraverso un mandato alle Nazioni Unite, di tipo generale, per il coordinamento della risposta e per agire anche direttamente“, ha spiegato Draghi. Si è parlato poi della possibilità di creare dei corridoi umanitari per permettere agli afgani in pericolo, coloro che non sono riusciti a scappare prima del ritiro dei contingenti internazionali, di andare via dal Paese.
E poi si è discusso della situazione delle donne. Con l’avvento del regime talebano, sono state costrette a ritirarsi dalla vita pubblica, a non lavorare e lasciare la scuola. “Abbiamo sottolineato che è necessario garantire il diritto delle donne all’istruzione e la necessità di non tornare indietro di 20 anni“, ha spiegato infine Mario Draghi.
Sull’Afghanistan l’impegno è comune. Anche la Commissione europea ha sottolineato che saranno messi in campo un miliardo di euro in aiuti alla popolazione afghana. “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan – ha annunciato la presidente della commissione Ursula Von der Leyen. “Il popolo afghano non deve pagare il prezzo delle azioni dei talebani. Questo è il motivo per cui il pacchetto di sostegno afghano è per il popolo afghano e per i Paesi limitrofi che hanno fornito i primi aiuti”, ha concluso Ursula Von der Leyen.
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