In Italia l’obbligo di Green Pass è in vigore per andare quasi ovunque, ma il Governo potrebbe rivedere le regole all’inizio del 2022. Il sottosegretario alla Salute: “dipenderà dall’andamento della pandemia.
Il sottosegretario Andrea Costa ha ipotizzato che nel 2022 si potrà rivedere le regole per il Green Pass
“Potremmo eventualmente rivedere ed eventualmente ridurre l’attuale applicazione del green pass con l’inizio del nuovo anno se i dati dell’epidemia di Covid-19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento”. Lo ha detto in un’intervista il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, secondo cui le regole potrebbero essere modificate verso la fine dell’anno, in coincidenza con la fine dello stato d’emergenza.
L’ipotesi avanzata dal sottosegretario Costa sarebbe quella di lasciare l’uso necessario del Green Pass solo in alcune circostanze. “Mentre ora siamo di fronte ad una applicazione totale del green pass, si potrebbe passare ad una sua applicazione parziale” ha spiegato il sottosegretario “Se l’andamento dell’epidemia di Covid-19 continuerà ad essere positivo, è ragionevole pensare che nel 2022 ci potrà essere una revisione delle misure e anche del green pass”, ha spiegato.
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Attualmente, secondo le regole imposte dal Governo e dal Cts, la validità del Green Pass è stata allungata da sei mesi a un anno. Dodici mesi che scatteranno dalla seconda dose o dalla terza, per chi l’avrà. Durante questo lasso di tempo, sarà, dunque, fondamentale monitorare l’andamento della pandemia, anche per capire se e come potranno essere allentante le norme anti-Covid.
“La scadenza dei green pass, che per la gran parte avverrà a 2022 inoltrato, è cioè un problema per il quale abbiamo sufficiente tempo davanti che ci consentirà di affrontarlo ed eventualmente trovare soluzioni. Non siamo in altre parole davanti a un problema imminente“, ha spiegato ancora il sottosegretario Costa.
Per quanto riguarda la terza dose, in tutta Italia sono già in corso le somministrazioni per il personale medico e sanitario. Solo successivamente inizieranno le vaccinazioni per le categorie a rischio, quindi malati e immunodepressi. “In generale – ha aggiunto Costa – non c’è alcun tabù rispetto all’obbligo e abbiamo deciso di avviare un percorso dando fiducia ai cittadini che hanno dimostrato grande disponibilità alla vaccinazione e attualmente proseguiamo su questa strada” ha concluso Andrea Costa.
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