L’istrionico allenatore del Chelsea Thomas Tuchel, vincitore dell’ultima Champions League ha parlato al Festival dello Sport di Trento offrendo come al solito vari spunti: la Coppa, Brexit, il Covid, l’Atalanta di Gasperini. E su Lukaku…
Sicuramente non un tipo da 0 a 0. In campo e fuori. Thomas Tuchel non è tipo da copertina ma quando parla lascia il segno. E lo ha lasciato anche stavolta intervenendo al Festival dello Sport di Trento. “Non so neanche io come abbia fatto a vincere una Champions in 4 mesi. Al Chelsea ho sentito da subito uno straordinario supporto, le circostanze erano surreali. Avevamo cominciato con la Brexit, il Covid, eravamo con il mio staff in un albergo vuoto. Ma con una società fantastica è stato possibile raggiungere questo risultato straordinario”, esordisce il tecnico dei blues.
Nonostante dichiari di trovarsi benissimo a Londra, Tuchel confessa di guardare le squadre italiane fin da quando era bambino e alla domanda su un possibile futuro in Serie A risponde: “E’ un paese in cui è bellissimo lavorare, siete così tattici, andate nei dettagli, per me sarebbe un piacere puro, agli italiani interessa così tanto la tattica”, ha spiegato.
Una battuta anche sull’Atalanta di Gasperini, incontrata in Champions League quando sedeva sulla panchina del Paris Saint Germain: “Quando abbiamo iniziato ad analizzare la squadra bergamasca ce ne siamo innamorati, è un team bizzarro e folle. Andavamo spesso indietro nel video a vedere i replay per capire certi movimenti. Abbiamo pensato: ma sono davvero italiani?”, ha scherzato.
Infine, puntuale come un orologio svizzero, arriva la domanda su Lukaku. Il manager francese motiva così la scelta di puntare sul centravanti belga ormai ex Inter: “Mi dispiace per gli interisti ma come tutti cerchiamo di migliorare la nostra formazione. Ci serviva una punta molto fisica, un punto di riferimento nella fase offensiva. Un giocatore di personalità che potesse togliere un po’ di pressione ai più giovani. E ci desse la chance di giocare un calcio più rapido. Non ci sono molti giocatori così.”, ha spiegato l’ex Borussia Dortmund.
Lo stesso Tuchel ha poi aggiunto: “Quando abbiamo avuto la chance di riportare Lukaku a Londra, per noi è stato un momento importante. Lui aveva detto che stava bene dov’era, ha lavorato straordinariamente con Conte e l’Inter. Ma poi tornare e concludere la carriera in Inghilterra, dove ha giocato da giovane, è stato importante. Sapevamo fosse una persona straordinaria, dovevamo proteggere l’atmosfera nello spogliatoio”, ha concluso.
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