Continua la battaglia. Dopo l’exploit delle 500.000 firme raccolte in una settimana prosegue la mobilitazione per il Referendum sulla Cannabis legale. Ed è un movimento popolare, che parte dal basso. Dalle piazze. Dai banchetti.
Si accendono di nuovo i riflettori sul Referendum per la Cannabis Legale. Una lotta che parte dai giovani. Proprio quei giovani accusati troppo spesso di disinteresse verso le battaglie politiche. E la mobilitazione è spontanea. Di piazza. Firme non solo digitali, ma raccolte alla vecchia maniera, sui banchetti per strada. Il 18 settembre era stata superata la soglia delle 500.00 firme necessarie per richiedere il Referendum. Ciò non ha frenato l’entusiasmo dei promotori, tra cui Radicali Italiani, +Europa e Associazione Luca Coscioni. Che anzi rilanciano. Con una manifestazione in Piazza del Pantheon a Roma per la raccolta delle firme.
“Dopo lo straordinario successo della raccolta delle firme online sul referendum cannabis, oggi lanciamo una campagna per strada, con i banchetti, per le firme fisiche”, ha dichiarato segretario nazionale di +Europa e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Una manifestazione che ha riscosso successo soprattutto tra i ragazzi: “Non è vero che i giovani non si interessano alla politica. Legalizzare la cannabis si può e serve a tutti”, conclude Della Vedova.
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Magi: “Firmiamo per cambiare una legge sbagliata”
Dal banchetto adibito alla raccolta firme, in Piazza del Pantheon a Roma, ha parlato Riccardo Magi, deputato di +Europa ed esponente del Comitato Referendario tra i più attivi. “La campagna per il Referendum sulla cannabis arriva nelle piazze, perché c’è grande richiesta da parte dei cittadini di firmare”, ha dichiarato Magi. Che poi prosegue: “Firmiamo per cambiare una legge sbagliata, che ha prodotto illegalità ed ha aiutato la criminalità. Ora raccogliamo firme cartacee per arrivare a quota 800mila e anche di più”, ha concluso.