La situazione politica attuale in Afghanistan non ammette sviste o cali di attenzione sul fronte del terrorismo. Dal Lussemburgo il messaggio del commissario europeo Johansson è chiaro.
Mentre in territorio neutro a Doha una delegazione USA questo week end incontra alcuni rappresentanti del nuovo governo talebano in Afghanistan, con la richiesta di un rispetto assoluto dei diritti umani, sui pericoli della migrazione afgana in ottica terrorismo, preoccupa non poco il messaggio del commissario agli affari interni dell’Unione Europea Ylva Johansson.
Ieri in Lussemburgo durante il vertice tra i ministri degli interni di alcuni paesi UE non si è parlato solo di barriere per fermare i migranti in mezzo al mare oppure la costruzione di altri muri o filo spinato lungo i confini su terra, ma anche dell’allerta terrorismo per via della migrazione dall’Afghanistan. Il timore della UE è che si verifichi un nuovo caos migratorio di cittadini siriani, iracheni e afgani come nel 2015, circa un milione di persone fuggirono dai loro paesi arrivando in Europa. Ora a preoccupare è sopratutto la conquista di Kabul da parte dell’Emirato Islamico Afghanistan.
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Il commissario nel suo discorso ha sottolineato come al momento non ci siano avvisaglie di fughe dall’Afghanistan ma la tensione resta altissima. Ylva Johansson ha comunque avvertito i ministri dei paesi membri a non abbassare la guardia, di mantenere il livello di allerta alto lungo i confini e di proteggerli. “La mia valutazione sulla minaccia terroristica dall’Afghanistan è che non sia abbastanza alto in Europa. Dobbiamo fare di più” ha spiegato il commissario.
Secondo un report delle Nazioni Unite negli ultimi mesi circa mezzo milione di cittadini afgani si sono allontanati dal loro paese cercando rifugio politico in Europa. La Johansson ha spiegato così le ragioni per le quali è preoccupata dalla minaccia del terrorismo. “La situazione nel paese è terribile. C’è il rischio di un collasso economico, di una catastrofe umanitaria dovuta alla povertà. L’allerta deve essere massima” ha concluso.
E poco fa sui temi dell’incontro a Doha con gli emissari USA, in una intervista ad Al Jazeera il portavoce del ministero degli Esteri dei talebani, Abdul Qahar Balkhi ha detto chiaramente:”Sui diritti delle donne e delle minoranze in Afghanistan chiediamo di avere tempo. Avverrà in un processo graduale. In questo momento la nostra priorita’ e’ stabilizzare il Paese dopo 40 anni di guerra” spiega il politico.
Il portavoce dei mullah ha poi avvertito gli USA sui controlli e rapporti per il futuro. “Cerchiamo relazioni positive con gli Stati Uniti, vogliamo un coinvolgimento diplomatico ed economico. Gli Stati Uniti stanno facendo volare droni nel nostro spazio aereo, compiendo una violazione degli impegni previsti dagli accordi di Doha. Nonostante questo ribadiamo che vogliamo buone relazioni con tutti i nostri vicini” concludono.
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