Il caso Morisi, ex responsabile della comunicazione social e grande amico di Matteo Salvini, sta certamente calamitando l’attenzione mediatica. La notizia dell’iscrizione di Morisi nel registro degli indagati per detenzione e cessione di stupefacenti, come spesso accade, ha spaccato l’opinione pubblica. Ma ha creato acceso dibattimento anche tra le forze politiche
La notizia dell’iscrizione di Morisi nel registro degli indagati per detenzione e cessione di stupefacenti agita le acque del centro-destra. A pochi giorni dalle elezioni comunali la vicenda dell’ex guru social di Matteo Salvini ha scatenato un tam tam di reazioni sia sui social che tra le forze politiche. “Sono spiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un giudice, un tribunale a farlo. Ci sono giornalisti che sbattono “il mostro in prima pagina. Se poi la settimana prossima uscirà, come sono convinto, che il dottor Luca Morisi non ha commesso alcun reato, chi gli restituirà la dignità? Chi gli chiederà scusa?”, ha dichiarato il leader leghista Matteo Salvini.
Lo stesso Salvini ha poi proseguito: “Per me chi vende droga, vende morte. Su questo spero che nessuno abbia dubbi, chi consuma droga sbaglia e va aiutato e curato. Ma tirare in ballo il discorso politico, che non c’entra nulla con il partito, perché lui risponderà a se stesso e alla sua coscienza. Questo un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto”, conclude.
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Le parole di Conte e Meloni
Sulla vicenda si è espresso anche l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha ribadito come le vicende personali e gli affari di droga riguardano personalmente Morisi e operare una strumentalizzazione politica per attaccare la Lega sarebbe scorretto. “Io voglio discutere con Salvini per le sue posizioni politiche che ritengo inadeguate” ha dichiarato l’ex Premier a Dritto e Rovescio su Rete4.
Di diverso avviso la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che si interroga sul motivo per cui una vicenda che non ha profili giudiziari rilevanti stia creando tutto questo clamore da giorni. “Intanto mi sono fatta l’opinione del doppiopesismo che usa certa sinistra sugli affari personali degli altri. Stiamo parlando di una persona che non ha incarichi istituzionali o politici, un collaboratore. Poi questi sono fatti risalenti al 14 di agosto, un mese e mezzo fa, si vota tra una settimana, è normale questo tempismo nel far uscire queste notizie?” ha ribadito a Porta a Porta.
Caso Morisi, i commenti sulla vicenda
Sul caso Morisi è intervenuto anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha gettato acqua sul fuoco invitando tutti a mostrarsi diversi da chi sparge odio sui social: “Luca Morisi è il padre della Bestia, la struttura social di Matteo Salvini e della Lega. Lui è stato il cervello ideatore di tutte le aggressioni personali contro di me e contro di noi nella scorsa legislatura. Oggi Morisi è in difficoltà. Non faremo a Morisi quello che la Bestia ha fatto a noi in vicende molto meno serie” ha dichiarato Renzi a RaiNews24.
Anche il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha commentato il caso di Luca Morisi, a margine di un incontro a Trieste: “È un chiaro attacco politico a una settimana dal voto. Non serve uno statista per capire che siamo di fronte a un attacco feroce alla Lega, dove vengono utilizzati la vita e gli errori delle persone. Non capisco cosa possano significare dal punto di vista politico per la Lega i fatti personali di chi seguiva la comunicazione social” ha precisato.
Ma la vicenda è stata commentata anche da esponenti del mondo dello spettacolo e vips. “Una volta Salvini per attaccarmi disse che facevo ‘dichiarazioni stupefacenti’ e poi venni travolto sui social. Mi piacerebbe che oggi non accadesse a lui ed ai suoi collaboratori lo stesso. L’odio genera odio. Nessuno di noi è Maestro, siamo tutti peccatori”, ha dichiarato Lapo Elkann su Twitter.
Parole dure anche da parte di Fedez che su Instagram ha attaccato il leader legista: “Questa è la storia di un eroe contemporaneo, un uomo che ha sacrificato la sua intera vita a contrastare la piaga sociale delle droghe, un uomo che andava in giro a citofonare a casa della gente ‘scusi lei spaccia?’ O che commentava la sentenza Cucchi ‘la droga fa male’ . Oggi scopre di avere avuto al suo fianco un drogato ma che magicamente non diventa ‘un drogato’, uno di quelli tipo scarto della società ma che diventa un amico da aiutare a rialzarsi”, conclude.