Il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, sull’agenda 2030 ha fatto il punto della situazione sulla sugar tax e la plastic tax.
Il tema del clima e della difesa dell’ambiente al centro del G20 Agricoltura a Firenze. A margine delle dichiarazioni conclusive a Palazzo Vecchio, il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli ha mandato un messaggio chiaro anche al Governo: “Vedo dei tentennamenti perche’ molto spesso fare delle scelte significa dividere il campo e quindi può aumentare o far perdere il consenso. Ci sono due azioni che il nostro Paese si e’ trovato ad affrontare ma che non siamo ancora riusciti a portare avanti: la sugar tax e la plastic tax”.
Quanto al caporalato, Patuanelli ha poi spiegato come il delicato tema in questione, ovvero lo sfruttamento dei lavoratori in ambito agricolo, non sia stato affrontato durante i lavori dell’evento. “Al centro della mia agenda politica, abbiamo finalmente completato la mappatura delle esigenze della manodopera perchè conoscere la richiesta di lavoratori nei singoli periodo dell’anno e’ fondamentale” ha aggiunto il ministro.
Sugar tax e plastic tax, Patuanelli bacchetta il Governo
Sui due elementi l’analisi di Stefano Patuanelli è chiara e diretta all’Esecutivo Draghi: “La transizione e’ un processo non un burrone perche’ se lo fosse quando arrivi in fondo ci si e’ schiantati, quindi e’ evidente che c’e’ da fare un processo, che va concordato e poi mantenuto. Perche’ di questi due elementi di fiscalita’ abbiamo iniziato a parlarne nella legge di bilancio del 2018. Sono passati tre anni e siamo ogni volta a dover, correttamente, prorogare l’entrare in vigore, contemporaneamente non abbiamo messo in campo quegli strumenti necessari per far fare alle aziende quella transizione” ha aggiunto.
Il problema principale spiega il ministro dell’Agricoltura e’ il consenso. Nel senso che la politica troppo spesso tentenna perche’ ha paura di perderlo. Patuanelli poi chiude. “La politica rincorre il consenso quotidiano quindi e’ sempre difficile mettere in campo azioni che possono far perdere un consenso immediato per un consenso futuro che e’ sempre incerto, noi dobbiamo superare questo atteggiamento altrimenti ci giochiamo il pianeta” conclude.