Napoli, due omicidi di camorra in poche ore: perchè i testimoni non parlano

In 24 ore due morti ammazzati nel napoletano. Due omicidi, di stampo camorristico, con un comune denominatore: i killer hanno agito incuranti della folla.

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Napoli, due omicidi di camorra i poche ore: perchè i testimoni non parlano

Sabato sera nella centralissima piazza mercato e ieri davanti ad una chiesa di torre Annunziata poco prima che iniziasse la messa. A Napoli i sicari hanno esploso 20 colpi di arma da fuoco contro un pregiudicato, Salvatore Astuto, 57 anni, che ha cercato di rifugiarsi in un circolo ricreativo. Raggiunto è stato ucciso davanti agli occhi di decine di persone che giocavano a carte o si intrattenevano davanti al locale. Il bilancio poteva essere ben più grave.

Così davanti alla Chiesa di Torre Annunziata, i killer sono entrati in azione in mezzo alla gente e hanno ammazzato un pregiudicato di 35 anni, Francesco Immobile, ritenuto vicino al clan Gallo-Cavalieri. E ci sono anche altre circostanze che legano i due agguati, prima fra tutte l’omertà.

Nessuna delle persone presenti ha fornito particolari per le indagini. “Non ho visto niente”, “Sono arrivato dopo” queste le frasi comuni raccolte dagli inquirenti che, per l’agguato di piazza mercato, stanno visionando le telecamere di sorveglianza mentre per quello di Torre Annunziata, dovranno affidarsi ad un più difficile lavoro di investigazione perché non ci sono telecamere.

Le regole dei clan e la paura della gente

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Napoli le regole dei clan e la paura della gente

Il territorio è noto per la sanguinosa faida degli anni Ottanta che fece centinaia di morti e provocò anche la morte del giornalista Giancarlo Siani. Il clan che gestisce i traffici illeciti porta sempre il nome dello storico clan camorristico Gionta. Il sindaco Vincenzo Ascione rivolge un appello allo Stato: chiede maggiore attenzione a questo territorio dove la camorra sta rialzando la testa e pone l’accento anche sulla scarcerazione di alcuni boss.

La gente ha paura-ribadisce il sindaco- nessuno ha dichiarato di essere presente. Lo Stato deve fare di più”. Entrambe le vittime, di Napoli e torre annunziata, erano legati ad ambienti criminali, allo spaccio di droga. e il movente potrebbe essere maturato nell’ambito di lotte tra clan per un sgarro commesso.

E per uno sgarro la camorra non esita a sparare tra la folla e dileguarsi nel nulla senza che nessuno sia in grado di riconoscere i loro volti. Una terra di nessuno, dove persino i familiari di una vittima, come mostra questo video diffuso dal consigliere regionale Francesco Borrelli dopo l’omicidio di piazza Mercato, sono disposti a tutto solo per vedere il defunto, anche a scatenare una rissa e a devastare un ospedale.

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