Le condizioni del bambino originario del Bangladesh, sei anni, ferito ieri a Rimini, durante un raptus di follia da un cittadino somalo arrestato in serata, che lo ha colpito alla gola con un coltello, restano gravi ma è fuori pericolo. Città sotto shock.
Il bimbo è il più piccolo delle 5 persone accoltellate non in modo grave dall’uomo, le altre sono quattro donne. L’aggressore 26enne viaggiava su questo autobus di linea del trasporto pubblico di Rimini. Alla richiesta dei controllori di mostrare il biglietto ha risposto estraendo un coltello, prima ha ferito le due addette al controllo ticket, tra il panico dei passeggeri, poi è fuggito.
Di lì l’allarme che fa scattare un inseguimento tra la polizia e il fuggitivo, che si muoveva tra la strada trafficata e la ferrovia. Una volta fallito il tentativo di rapinare due automobilisti l’uomo ha sfogato la sua rabbia colpendo con dei fendenti tre passanti, tra questi anche il bimbo e la sua mamma.
Un pomeriggio di angoscia sul lungomare che ha sfiorato la tragedia. Quando la polizia lo ha fermato, dopo una cinquantina di minuti, l’aggressore è apparso molto agitato, reazione che fa pensare che potesse essere sotto effetto di stupefacenti. si attendono i risultati degli esami.
Il movente non è chiaro, di certo c’è che era in possesso di diversi coltelli da tavola e di forbicine, probabilmente rubati dalla struttura della Croce rossa dove era attualmente ospitato. Qualche mese fa aveva presentato domanda per lo status di rifugiato, al momento non risulta abbia precedenti. Era arrivato in Europa nel 2015, avrebbe girato diversi paesi prima di arrivare in Italia e nei quali avrebbe fatto diverse domande di asilo, risulta presente nel nostro paese solo da pochi mesi.
Gli investigatori stanno scavando nella sua vita, secondo alcuni testimoni che vivevano con lui sarebbe stato descritto come una persona dal carattere aggressivo e arrogante, circostanze sulle quali gli inquirenti restano cauti. E’ quasi esclusa del tutto la pista del terrorismo, l’uomo non avrebbe detto frasi o avuto comportamenti riconducibili in tal senso.
L’ipotesi più convincente è invece quella dell’improvviso gesto di uno squilibrato. “Sono in contatto continuo con il prefetto per conoscere l’evoluzione del quadro clinico dei feriti, quanto accaduto è un fatto gravissimo” ha detto poco fa il ministro dell’Interno Lamorgese che domani mattina sarà a Rimini al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
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